Le sculture recenti di Angelo Venosa utilizzano un sistema formalmente analogo a quello escogitato da Gaudí

Texto por Jacopo Crivelli Visconti

Angelo Venosa

Una delle invenzioni più straordinarie di Antoni Gaudí sono le sue funícules, modelli artigianali ed estremamente semplici con cui l’architetto calcolava, in maniera empirica ma assolutamente esatta,

Le funícules consistevano in corde appese per le due estremità al soffitto o ad appositi sostegni, e da cui pendevano dei pesi che ne modificavano la parabola creando degli archi più meno acuti, che venivano poi riprodotti, invertiti, nella costruzione reale. Per visualizzare meglio l’effetto plastico che gli archi avrebbero creato una volta capovolti, Gaudí collocava al di sotto dei modelli degli specchi, in cui il sistema precario di pesi e cordicelle si trasformava come per magia in autentica architettura.

 

 

 

Le sculture recenti di Angelo Venosa utilizzano un sistema formalmente analogo a quello escogitato da Gaudí, e altrettanto semplice: delle collane di palline argentate scendono dall’alto verso uno specchio poggiato a terra. La semplicità quasi ascetica degli elementi contrasta con il lusso plastico che l’artista ottiene dai materiali: la curva disegnata dalle perline si replica, capovolta, nello specchio, invitando lo spettatore a spostarsi intorno ad esso fino a trovarvi, riflessa, la fonte della cascata di perle. Non c’è, qui, nessun obiettivo pratico, né pesi che interrompano la parabola perfetta delle sfere. È una trasformazione stilistica e quasi epocale: le cattedrali gotiche immaginate dallo specchio di Gaudí si trasformano, in quello di Venosa, in splendide volute barocche.

 

Jacopo Crivelli Visconti, Estrategias Barrocas — Arte contemporaneo brasileño, Centro Cultural Metropilitano, Quito, Agosto de 2004. Catálogo, p.48.